Ritornelli di Orfeo
Di Anton Baev
Ha troppe distrazioni Orfeo per credere
la favola di una donna innamorata
della sua voce della sua poesia
e contento rinunciare ad altri sogni
mentre la favola sua diventa vera
allontanandolo da nuove tentazioni
Il poeta sa che ancora più difficile
un’altra missione lo chiama
se la sua voce se la sua poesia
a chi ascolta saprà come affidare
allontanandosi da vecchie tentazioni
Un ritornello stonato non può rendere
la vita a una ragazza innamorata
se la poesia di una favola vera
non saprà come cantare con amore
E ancora torna a vivere un amore
nelle parole custodito con fiducia
di chi sa come accenderle in poesia
La fiamma appena accesa non può spegnersi
se un cuore buono ne alimenta il sogno
E questo ormai Orfeo non lo dimentica
Tetovë 22 ott. 17
Scrivere una poesia “onesta”
Quasi un secolo fa, il poeta italiano Umberto Saba scrisse: “è tempo che i poeti facciano la poesia onesta”.
Io credo che sia ancora tempo di poesia “onesta”, se vogliamo dire ancora qualcosa su cosa pensare della poesia oggi, tenendo conto di quel che è stato la poesia nei secoli, nei millenni passati. Sono stato professore di letteratura italiana e latina per 33 anni: è sempre emozionante per me sentir parlare di metrica classica, di misure del verso, di cesure... Ma credo che non basta conoscere la tecnica - che senz'altro è importante - senza pensare a qualcosa da dire, a qualcuno che sia in grado di riconoscere il codice in cui quella cosa viene detta. Io credo che la poesia venga dalla testa più che dal cuore, più che dalle viscere.
Si può amare, desiderare con tutta l'anima, si può esprimere sofferenza, ma bisogna filtrare tutto nella propria mente, perché si stabilisca un contatto con un'altra mente capace di rielaborare un codice che permetta di leggere il messaggio e viverlo come fosse proprio.
Ecco perché il mitico Orfeo perse sua moglie, mentre tornava dal mondo infernale con lei. Il suo cuore parlò nel modo giusto: “non voltarti, non perderla” – ma la sua mente gli disse: “lei ha tanto spazio nella tua vita; troppo poco è lo spazio per le altre vite che potresti ancora vivere”... Orfeo è la poesia che cambia il suo mondo con una parola – anche senza parole, a volte (seguendo appena una nuova tentazione). Orfeo è il poeta capace di insegnarci come aprire la nostra mente, cambiando i nostri sentimenti con una parola, soffiando una risposta nel vento della vita.
È questa la poesia, una comunicazione che diventa partecipazione, e per farlo bene, si deve trasmettere un messaggio semplice, comprensibile, ma al tempo stesso ricco di profondità e disponibilità. Solo così, chi lo riceve è pronto a raccoglierlo, se, ragionando con la propria testa, lo sente come se fosse un suo messaggio a sua volta rivolto ad un'altra mente, ad un altro lettore sensibile.
Allora, in conclusione, dobbiamo imparare ad amare e gustare la poesia classica, la poesia dei grandi nomi del passato lontano e recente, ma soprattutto dobbiamo disporci di buon grado a leggere per cogliere percezioni sensazioni allusioni sulle quali onestamente lavorare perché diventino una nostra maniera di interpretare la realtà. Il poeta non è chi nasce poeta, non basta “essere” poeta, bisogna “fare”poesia giorno per giorno, costruire giorno per giorno quella che è una vera “missione”: così si ha diritto al nome di poeta.